La frase "The Gospel According to Gucci" decora un libro bordato dal nastro Web, una delle 11 illustrazioni di Angelica Hicks in una nuova capsule di T-shirt disponibile in esclusiva online dal 25 maggio.
Le ironiche interpretazioni dell'artista britannica di alcuni elementi e personaggi Gucci, prendono forma su una serie T-shirt disponibili in esclusiva online su sito europeo e americano della Maison. Come opere d'arte, le t-shirt presentano un numero di serie e ciascun modello conta soltanto 100 pezzi, confezionati in una scatola in metallo stile vintage che riprende la fantasia della T-shirt. Angelica racconta a Gucci Stories come è nata questa collezione e in che modo lo spirito creativo della sua famiglia abbia influenzato il suo lavoro: il nonno David Nightingale Hicks era interior designer e arredatore, mentre il padre Ashley Hicks è a sua volta autore, architetto, interior designer e arredatore.
Cosa ha inspirato il tuo stile?
Da quando per la prima volta ho preso in mano una matita il mio stile si è subito affermato. Con il tempo ho affinato la tecnica, certo, ma lo stile non è cambiato: da sempre uso un tratto marcato per interpretare luoghi e figure umane e riduco il viso agli elementi strutturali che lo compongono. Non è facile spiegare il mio stile di per sé, perché è un qualcosa che si è evoluto in maniera sistematica: il modo in cui disegno rappresenta la percezione che ho di cose e persone. Le mie illustrazioni si concentrano sugli elementi essenziali, tuttavia non mancano riferimenti allo stile anime: la testa dei miei personaggi è molto più grande rispetto al resto del corpo, inoltre numerose caratteristiche vengono enfatizzate. Probabilmente il risultato di aver guardato un sacco il cartone Sailor Moon quando ero piccola.
Potresti raccontarci lo sviluppo del tuo processo creativo?
Tutto si basa sul legame tra l'immagine e il gioco di parole. Nelle mie illustrazioni questi due elementi vanno di pari passo. Le immagini sono prese dalla realtà, mentre i giochi di parole derivano dalla cultura. Frasi idiomatiche, citazioni famose, modi di dire e slogan conosciuti che derivano dal sapere popolare, ma non solo: potrei trarre ispirazione tanto dal titolo di un libro quanto da una campagna pubblicitaria o da un modo di dire. Ci tengo a sottolineare che i riferimenti devono essere spontanei. Non a caso considero le mie illustrazioni come fossero battute: se sono forzate probabilmente non fanno ridere.
Quali elementi della collezione di Alessandro Michele hanno stuzzicato la tua fantasia, e perché?
Ho iniziato a disegnare illustrazioni più o meno nello stesso periodo in cui Alessandro Michele è diventato direttore creativo di Gucci. Sin dal principio la completa trasformazione estetica subita dalla Maison, visibile già nelle collezioni Autunno Inverno 2015, si è rivelata una grande fonte di ispirazione. Una delle primissime illustrazioni che ho realizzato rappresenta proprio questo cambiamento. L'idea nasce dalla sfilata della Collezione Donna Autunno Inverno 2015 e la didascalia che accompagna l'immagine recita: "Gucci bids farewell to hoochie and welcomes Alessandro Michele’s new vision. Glasses included." In pratica questo cambio di tendenza nella visione del marchio rispetto al passato è stato, da subito, una fonte inesauribile di ispirazione a cui attingere.
In che modo il lato artistico della tua famiglia influenza il tuo lavoro?
La mia famiglia e l'educazione che ho ricevuto hanno sicuramente contribuito a farmi crescere sul piano creativo e ad acquisire maggiore sicurezza in me stessa e nelle mie capacità. Sin da bambina sono stata incoraggiata dai genitori, entrambi designer, che hanno stimolato la mia passione per l'illustrazione. Grazie a "OHO" (fumetto illustrato dal grande Rex Whistler), e a papà che me l'ha fatto scoprire, ho sviluppato un interesse verso il potenziale comico delle immagini. Mia madre, invece, mi ha insegnato ad apprezzare la moda al di là dei trend del momento e a scovare la bellezza nei singoli capi. Sono stata cresciuta da due fini esteti grazie ai quali ho potuto diventare una grande osservatrice, capace di trovare la mia strada e di dare valore alle mie opinioni.