Romanticismo e botanica: due termini in antitesi tra loro, poiché in passato lo studio delle specie vegetali era considerato un tabù e, per questo, inaccessibile alle donne. Nell'Illuminismo i giardini e le serre divennero il rifugio segreto delle donne, un luogo di scoperta e tentazione. Messy Nessy Chic, magazine online dedicato alle storie del passato e a sorprendenti scoperte urbane, indaga sul ritorno al romanticismo botanico della nuova capsule collection Gucci Garden di Alessandro Michele.
Cosa c'è di così sensuale nella botanica? Nel XVIII secolo una nuova generazione di botanici illuministi reinterpretò lo studio delle piante, arrivando ad associare l'apparato riproduttivo alla loro struttura, i petali dei fiori al corredo nuziale e le foglie alle tende della camera da letto.
Il famoso botanico svedese Carlo Linneo suddivise le piante di genere femminile tra pure e impure, talune in grado di emanare un profumo così seducente da attirare uccelli, api e farfalle per la celebrazione del rito nuziale. La sua dissoluta concezione venne ritenuta dalla società conservatrice una "disgustosa depravazione", un atto immorale nei confronti della purezza della natura. Il resto della società ne fu al contrario affascinata.
Erasmus Darwin, il nonno di Charles, scrisse ""The Loves of the Plants"" (Gli amori delle piante), una poesia ispirata agli insegnamenti di Linneo che avrebbe fatto conoscere a tutti la botanica e che sarebbe servita alle donne per scoprire la loro sensualità. Se da un lato suscitava indignazione per il pudore femminile, dall'altro la botanica fu uno dei temi più intriganti dell'Illuminismo. Regine e principesse venivano istruite sul tema con illustrazioni botaniche e la raccolta di piante veniva promossa dalle riviste di moda femminili dell'epoca. L'abbigliamento femminile iniziò a rispecchiare il romanticismo botanico: i primi motivi floreali comparvero sui tessuti in seta del XVIII secolo. La serra divenne un boudoir di bellezza in cui le donne sceglievano accessori alla moda da inserire nelle loro acconciature: frutta, conchiglie e uccelli imbalsamati.
Nel clima rivoluzionario del 1790 nacque dunque un nuovo stereotipo di donna, esperta di botanica e libera da preconcetti. L'innocente passatempo per gentildonne era improvvisamente diventato un indulgente e pericoloso movimento femminista che indignava la comunità conservatrice e religiosa.
Nel XIX secolo i libri di botanica vennero censurati e riadattati per le donne, mettendo così a tacere definitivamente la loro voce sull'argomento. La botanica, com'era nota nell'illuminismo, divenne una passione perduta e repressa.
Nella capsule collection Gucci Garden, Alessandro Michele ha immaginato un giardino dimenticato, rinchiuso in una serra di vetro avvolta da un'atmosfera magica e misteriosa tra felci e petali di rosa.
1 ."Cupid Inspiring Plants with Love”, a plate from Robert Thornton’s Temple of Flora (1807), Wellcome Library
2. "Flora at play with Cupid "– frontispiece to The Loves of Plants, the second part of Erasmus Darwin’s The Botanic Garden (1789), Wellcome Library
3. A weekly journal for botany (1885)
4. Greenhouse, pictured in a weekly periodical on gardening (1888), Internet Archive Book Images
5. Fauna illustration (1806), “The British Miscellany: or, coloured figures of new, rare, or little known animal subjects, etc. vol. I., vol. II” by James Sowerby, The British Library
6. Extract from the book “Te Ika a Maui, or, New Zealand and its inhabitants” (1855) London
7. Girl at a greenhouse in the park of Trädgårdsföreningen, The Garden Society of Gothenburg, Swedish National Heritage Board
8. Fashion plate of French court dress (1778), Galerie des Modes
9. Parisian Ladies in their Full Winter Dress for 1800, exaggerated satirical caricature print by Isaac Cruikshank, 1799
10. Female botanist, Ruth Colvin Starrett McGuire (1893-1950), Smithsonian Institution
11. Botanic Gardens laboratory, State Records NSW
12. Greenhouse in New York, Library of Congress
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