“Un pezzo di bellezza romana”, afferma Alessandro Michele, rivolgendo lo sguardo verso i soffitti affrescati del suo ufficio. I dipinti, come il palazzo del XVI secolo che li ospita, sono opera del maestro rinascimentale Raffaello, una rarità persino in questa città.
“Quando lavoro, ho bisogno di essere circondato dalla bellezza”, prosegue Alessandro, che la bellezza l'ha trovata in due ampie stanze bianche con pareti decorate con modanature e rilievi classici.
La grande sala, che fa da sfondo a schizzi, libri e oggetti curiosi collezionati negli anni, è piena di effetti personali, come la scrivania in legno scolpita di fine XIX secolo. Tra i vari oggetti, una tartaruga chiazzata, uno dei numerosi reperti trovati da Alessandro nei negozi di antiquariato.
Dai tappeti persiani vintage che ricoprono i pavimenti in pietra a un salottino creato utilizzando un sofà di Napoleone III al lungo tavolo con poltroncine di giunco, tutti gli elementi sono in sintonia tra loro.
“Volevo sentirmi a casa”, afferma Michele. “Il mio ufficio è uno spazio aperto a tutti e il mio lavoro qualcosa che voglio condividere”.
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