Gli scatti del fotografo Martin Parr ritraggono le collezioni di orologi Gucci al LACMA di Los Angeles e ad Harlem a New York. Lo scrittore Kyle Chayka racconta la collaborazione tra la Maison e l’artista.
All'interno di un imponente edificio in pietra arenaria rossastra di Lenox Avenue ad Harlem, nella zona nord di Manhattan, si trova la boutique di Dapper Dan, riaperta in collaborazione con Gucci nel 2017. Harlem è il centro della cultura afroamericana soprattutto in tema di musica: dal cosiddetto Rinascimento jazz degli anni Venti, ai cantanti soul, per finire con l'hip-hop. I tassisti della città custodiscono le storie più curiose avvenute tra le ampie strade di Harlem.
Dapper Dan possiede il fascino di chi ha saputo costruirsi da solo: una storia di successo iniziata combinando insieme capi di lusso per rapper e celebrità negli anni Ottanta. Capi, aghi, nastri e ritagli sono gli elementi fondanti del suo originale mix e gli strumenti utilizzati per realizzare le creazioni del suo atelier.
Indossare un abito è un po' come diventare un'altra persona e gli americani sanno come farlo. Attraverso i suoi scatti sull'America, Martin Parr desidera fare passare un messaggio: chiunque può scegliere chi essere o, quantomeno, immaginarlo. Tutti sono pronti a rivolgere uno sguardo all'obiettivo, soprattutto nella scintillante luce di Los Angeles. Ciascun protagonista ripreso negli scatti del fotografo diviene una celebrità.
L'artista Chris Burden ha installato una moltitudine di lampioni davanti al museo d'arte di Los Angeles, il LACMA. I visitatori passeggiano tra questi fitti pali della luce, divertendosi a postare le proprie foto su Instagram. Si tratta di arte contemporanea ma anche di storia, poiché questa installazione è anche una rappresentazione cronologica che mostra l'evoluzione della città nel tempo.
A rendere speciale un look o un luogo sono proprio i dettagli: un'installazione artistica, le righe di una manica o un orologio da polso che lascia intravedere un tatuaggio minimalista. Un elemento diviene unico proprio grazie ai piccoli particolari che lo compongono. Martin Parr ritrae quegli americani che non fingono di essere chi non sono, ma sognano di essere la versione migliore di se stessi.
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