La mostra di Emiliano Maggi alla Fondazione Nomas di Roma esplora identità e moda, attraverso arte, performance musicali e laboratori creativi con il sostegno di Gucci.
Quattro cavalieri in rosa, menestrelli secenteschi, bravi manzoniani dal cappello a tesa larga e le babbucce a punta si aggirano tra corpi, braccia, personaggi in ceramica di ispirazione barocca, segni di riconoscimento dell’opera di Emiliano Maggi, artista romano devoto alla musica e alla moda. Suonano chitarre, gong, distorsori e altri strumenti da jam session elettronica, ricordandoci come il clubbing, il punk e l’estetica barocca, intesi come proposte underground che si innestano e convivono con il moderno, siano intimamente legati. È questa la prima delle performance e degli appuntamenti che Nomas Foundation, in via Somalia 33 a Roma, propone da aprile a settembre per animare The Club, mostra che riflette sulla storia del costume, sull’identità di genere e sull’espressione del sé, e allo stesso tempo invita il pubblico ad incontrarsi, aggregarsi in uno spazio fisico: il 2 maggio un workshop di disegni di moda insieme agli studenti dell’Accademia di Costume e Moda di Roma, e il 5 giugno una performance di cucito collettivo su tessuti donati da Gucci.
Photo by @sebastiano.luciano
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